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La sesta edizione
della manifestazione “La matematica dei ragazzi: scambi di
esperienze tra coetanei”,organizzata dal “Nucleo di Ricerca
Didattica” del Dipartimento di Matematica
dell’Università di Trieste e svoltasi nei giorni 30 e 31
marzo presso l’Istituto Comprensivo “Tiziana Weiss”,
è stata veramente una edizione da record. Infatti, grazie anche
all’alto numero di laboratori presenti (ben dodici) gestiti da
classi di scuola primaria e secondaria di primo grado e secondo grado
di varie province della Regione, è stato possibile accogliere un
numero di visitatori che mai era stato raggiunto: più di mille.
Sommando a questi i circa trecento ragazzi che fungevano da "relatori",
si comprende che, nelle due giornate, più di milletrecento tra
ragazzi e bambini di età compresa tra 5 e 18 anni hanno potuto
parlare tra loro di matematica, o meglio della “loro”
matematica. Se infatti è vero che il lavoro di preparazione dei
dodici laboratori è stato fatto da queste classi nell’arco
dell’anno scolastico insieme ai rispettivi insegnanti, che a loro
volta hanno collaborato tra loro all’interno del “Nucleo di
Ricerca Didattica”, bisogna sottolineare che tale lavoro (spesso
svolto anche in orario extra curriculare) non è assolutamente
frutto di un apprendimento passivo della materia, ma, al contrario, di
apprendimenti acquisiti con tecniche attive di collaborazione,
incentivanti l’autonomia degli allievi anche per quel che
riguarda la scelta delle modalità di comunicazione ai
visitatori, che potevano essere di età molto diversa. Nel corso
dell’incontro, dopo un primo momento in cui innegabilmente alcuni
docenti hanno "dato il la” per smuovere un po' la timidezza di
qualcuno (teniamo conto del fatto che la gran parte degli allievi si
trovava per la prima volta a vestire i panni di
“professori”), i ragazzi hanno preso in mano la situazione,
come è già accaduto anche nelle edizioni precedenti, e
hanno cercato di superare da soli i problemi che si presentavano, ad
esempio domande di chiarimenti non previste o visite di bambini
più piccoli, gettandosi in rocambolesche ricerche di modi
più semplici per farsi capire. Naturalmente quanto proposto nei
laboratori, la cui durata non poteva superare i 25-30 minuti ciascuno,
aveva soprattutto l’obiettivo di destare l’interessare di
bambini e ragazzi per la matematica, presentando argomenti da
approfondire in seguito in classe con i propri docenti. Tale interesse
veniva sollecitato grazie alla modalità didattica di interazione
diretta con i coetanei e ancor più, nel caso dei bimbi
più piccoli, dal forte ascendente che possono avere su di essi i
ragazzi più grandi, visti un po' come fratelli maggiori.
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